La Formula del successo di Alessi.

La formula è stata ideata da Alberto Alessi per decidere quali prototipi dovessero essere messi in produzione per la sua azienda, la Alessi.

La formula è divisa in quattro campi principali che possono assegnare all’oggetto un punteggio da 1 a 5.

Sensazione/memoria/immaginazione: descrive quanto un oggetto piacevole ai sensi, se si ricorda facilmente, se è attraente.

Comunicazione e linguaggio: descrive ciò che dice l’oggetto su chi lo possiede.

Funzionalità: descrive se un oggetto risolve bene la sua funzione.

Prezzo: descrive se il prezzo è giusto rispetto alla qualità dell’oggetto.

Questa formula può essere utilizzata da un designer per capire se l’oggetto che sta disegnando è giusto oppure no.

Linee.

Da una settimana ormai ho iniziato a frequentare l’università, studio design industriale. Ho già imparato molte cose interessanti. 

La cosa che però mi ha illuminato è una linea.

Ci fanno riempire fogli di linee. Può sembrare sciocco e inutile ma invece mi ha veramente dato da pensare.

Si tirano linee fondamentalmente per educare la mano, per migliorare il tratto e di conseguenza disegnare sempre meglio.

Più linee tiri e più migliori, però non arriverai a tirare una linea completamente dritta, conserverà comunque piccole imperfezioni causate dalla mano. 

La lezione è grandiosa, dipende tutto da noi stessi: più ci impegniamo e più avremo risultati migliori, potremo sempre migliorare perché non si raggiunge mai la perfezione, questo è il bello della vita, non c’è il momento in cui non possiamo essere migliori dell’attimo prima. Tenderemo sempre più alla perfezione ma senza mai raggiungerla, si potrà sempre migliorare qualunque sia il nostro livello. Questo dovrebbe tenerci motivati per il resto della vita, qualunque cosa si faccia.

I dieci principi del buon design.

Dieter Rams ha influenzato il design industriale moderno più di ogni altro. Molte delle creazioni del noto designer della Braun sono diventate leggendarie come il giradischi SK 61 o la mitica calcolatrice alla quale Apple si è ispirata. Quindi ecco qui i suoi dieci principi per ottenere il buon design.

  1. Il buon design è innovativo. le possibilità per innovare non sono, ad ogni modo, esaurite. Lo sviluppo tecnologico offre sempre nuove opportunità per il design innovativo. Il design innovativo si sviluppa in tandem con la tecnologia, non può mai essere fine a se stesso.
  2. Il buon design rende un prodotto utile. Un prodotto è comprato per essere usato. Deve soddisfare certi criteri, non solo funzionali ma anche estetici e psicologici. Il buon design enfatizza l’ utilità di un prodotto mentre trascura tutto ciò che può possibilmente sminuirla.
  3. Il buon design è estetico. La qualità estetica di un prodotto è integrale alla sua utilità perché i prodotti che usiamo ogni giorno influenzano la nostra persona e il nostro benessere. Ma solo gli oggetti eseguiti con cura posso essere belli.
  4. Il buon design aiuta a comprendere un prodotto. Chiarifica la struttura del prodotto. Meglio, fa parlare il prodotto. Migliore in assoluto, è auto-esplicativo.
  5. Il buon design è discreto. I prodotti che soddisfano uno scopo sono come strumenti. Non sono ne decorativi ne opere d’ arte. Il loro design dovrebbe essere sia neutrale sia contenuto, per lasciare spazio di espressione all’ utente.
  6. Il buon design è onesto. Non fa sembrare un prodotto più innovativo, potente o di valore di quello che realmente è. Non cerca di manipolare il cliente con promesse che non può mantenere.
  7. Il buon design è duraturo. Evita di apparire alla moda e quindi non appare mai vecchio. A differenza del design alla moda, dura molti anni.
  8. Il buon design lo è fino all’ultimo dettaglio. Niente deve essere arbitrario o lasciato al caso. Cura e attenzione nel processo di design mostrano rispetto per il consumatore.
  9. Il buon design è attento all’ambiente. Il design da un importante contributo nel preservare l’ambiente. Conserva le risorse e minimizza l’inquinamento fisico e visivo attraverso il ciclo vitale del prodotto.
  10. Il buon design è meno design possibile. Torna alla purezza, torna alla semplicità. Meno, ma meglio. Perché ci si concentra sugli aspetti essenziali, e i prodotti non sono caricati del non essenziale. Torna alla purezza, torna alla semplicità.

La semplicità secondo Apple.

Perchè riteniamo che ciò che è semplice è valido ? Perchè di fronte ai prodotti materiali dobbiamo sentire di poterli dominare. Ridurre all’ ordine la complessità significa riuscire a fare in modo che  il prodotto ti ceda. La semplicità non è solo questione di stile visivo. Non è mero minimalismo o assenza di confusione. E’ qualcosa che implica lo scavo negli abissi della complessità. Per essere realmente semplici, bisogna essere realmente profondi. Se decidi che in un oggetto non ci devono essere viti, per esempio, puoi finire per trovarti alle prese con un prodotto estremamente intricato e complesso. La cosa migliore è esplorare la via della semplicità fino in fondo, capirne ogni apsetto, nonchè l’ intima costituzione. Per eliminare da un prodotto le parti inessenziali occorre comprenderne in profondità l’ essenza. Jony Ive sulla semplicità.